HUG: Hetalia Ultimate Gdr

A spasso per il villaggio, (Luise e Feliciano)

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Myst
view post Posted on 19/11/2012, 00:09




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Luise non era eccessivamente felice del ruolo che le era stato assegnato. Si ritrovava a fare da balia a quello che era, evidentemente, un pasticcione patentato, e la cosa non la faceva gioire, anzi.
Tuttavia Luise aveva anche un senso della gerarchia troppo forte per poter disobbedire agli ordini del capo, quindi eccola lì, che si portava appresso Feliciano per le strade del villaggio - se così vogliamo chiamarle, anche se si trattava più che altro di sentieri in mezzo al sottobosco e piccole radure naturali.

Si sentiva inutile, a gironzolare senza meta mentre tutti gli altri, al villaggio, erano indaffarati a raccogliere legna o cibo (e, soprattutto, mentre sua sorella e Anya erano impegnate in un'ulteriore missione, compito che sarebbe certamente dovuto spettare anche a lei!), e il non potersi lamentare di questo fatto aveva prodotto sul suo volto un cipiglio piuttosto accentuato.

Gli abitanti, per quanto indaffarati, sembrano comunque parecchio incuriositi dal nuovo arrivato. Luise, quando qualcuno si avvicinava a chiedere spiegazioni, tagliava corto spiegando che il nome dello straniero era Feliciano, che veniva da parecchio lontano, e che sì, era solo di passaggio. (Luise non aveva idea se fosse davvero così, ma se lo augurava, visto che, a quanto pareva, avrebbe dovuto ospitarlo nella sua capanna).

- Come vedi, il nostro è un villaggio piuttosto popolato. Non possiamo lasciare che diventi troppo grande e visibile, però, e quindi si sta piuttosto stretti. - spiegò, pratica, indicando le piccole case di legno che sembravano far parte degli alberi stessi.

Oh, ma se Feliciano si fosse rivelato un problema, capanna o non capanna, lei l'avrebbe cacciato da casa sua.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 7/4/2013, 14:34




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Dopo la riunione nella capanna del capo (e l'imbarazzante incidente sulla corda), Feliciano aveva quasi tirato un sospiro di sollievo quando solo a sua sorella era stato chiesto di fare a guida per una missione di ritorno verso il lago. Da una parte gli dispiaceva lasciare che la ragazza andasse da sola, anche se era certo che Anya e Julchen fossero forti più che a sufficienza per difenderla da eventuali mostri, ma dall'altra non aveva nessuna voglia di rivedere la base tanto in fretta e di tornare a rinchiudersi tra le sue pareti asettiche. Gli era mancata l'aria fresca, la vita all'aria aperta, lontana da esercitazioni militari e lezioni di sopravvivenza alle quali non era mai riuscito a prestare più di tanto attenzione, lo realizzava proprio ora che tornava a sperimentarla.
- E' davvero un bel villaggio! - esclamò guardandosi attorno, rapito dalla visione di paesaggi che fino ad allora aveva avuto la possibilità di ammirare soltanto in qualche film. Anzi, provava sempre più forte la sensazione di essere precipitato in qualche scenario fantasy, solo che invece di un burbero nano a fargli da guida era un'affascinante fanciulla guerriera.
- Anche nel mio tempo c'era un problema di sovrappopolazione e la gente viveva in gradi città ammassata tutta insieme. Non era molto piacevole, veh, c'erano episodi di violenza e l'inquinamento era un grosso problema. -
Con aria nostalgica e lo sguardo rivolto al cielo azzurro e terso sopra di loro, ripensò alle grandi città del suo nord Italia, città dalle quali avrebbe voluto scappare ogni giorno, ma di cui sentiva la mancanza quand'era lontano. Un rapporto conflittuale che ormai poteva anche archiviare come passato: l'idea di vivere in un villaggio in mezzo ad un bosco non gli dispiaceva affatto.
- Qui sembra tutto molto più tranquillo, almeno tra di voi andate d'accordo. - commentò con un sorriso sereno.
 
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Myst
view post Posted on 14/4/2013, 09:37




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Luise scrollò le spalle.
- Più che un problema di sovrappopolazione, si tratta del problema di come non pestarsi i piedi a vicenda e rimanere nascosti. -
Per il resto, si limitò ad annuire. Era vero, gli abitanti del villaggio andavano d'accordo, se si escludevano bisticci di ordinaria amministrazione. Del resto, non avevano molta scelta.
- Rimanere uniti è l'unico presupposto di sopravvivenza per questa ribellione. Se ci spaccassimo, saremmo una preda troppo facile. -
Ogni tanto, Luise si chiedeva per quanto a lungo questo avrebbe funzionato.

Luise guardò l'altro di sottecchi. In effetti, non aveva la più pallida idea di quello a cui si riferiva - o meglio, Luise immaginava di sapere che cosa fosse una grande città. Woundtia era una grande città, naturalmente. Ma, dalle sue (molto vaghe) conoscenze, sapeva che le città del passato erano molto diverse da quelle odierne.
- Be', non credere che in una città come Woundtia vada tutto bene, anzi. -
Ecco, un tipo come Feliciano non sarebbe sopravvissuto ad una nottata passata a girare per le sue strade, per esempio.
- Inquinamento? - chiese poi, non del tutto certa di conoscere il significato della parola.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 14/4/2013, 22:38




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In quel mondo il fatto di rimanere nascosti aveva sempre la priorità, lo stava capendo sempre di più. Forse era normale visto che quel gruppo si era organizzato per agire in qualche modo contro il governo in carica e contro la legge. Messa in quel modo non suonava molto bene e Feliciano preferiva pensare di avere a che fare con dei Robin Hood del futuro piuttosto che con dei sovversivi malintenzionati. Del resto, se avessero avuto davvero cattive intenzioni, non avrebbero salvato lui ed Alice e non si sarebbero preoccupati che fossero al sicuro. Certo, non poteva ancora dire di aver capito in pieno il significato di quello che stavano facendo, ma una cosa era sicura: la persona che ora si trovava al suo fianco non era cattiva, non solo perchè era forte e bella, ma perchè gli trasmetteva un senso di sicurezza.
- Credo di capire, sì. - annuì. - Quando si è uniti si riesce a lavorare meglio, anche se farlo a volte è difficile. -
I commenti sull'attuale città vicino alla quale si trovavano, gli fecero pensare che forse non era tutto così idilliaco come sembrava e che, anche se passano secoli, le persone in fondo non cambiano.
- L'inquinamento è... - iniziò cercando parole che lo aiutassero ad esprimere un concetto così brutto a qualcuno che probabilmente non ci aveva mai avuto a che fare. - ... quando le persone non si preoccupano di quello che fanno all'ambiente attorno a loro. Sporcano i mari e i fiumi, contaminano la terra, intossicano l'aria. E sono gli stessi mari in cui nuotano, la terra che coltivano, l'aria che respirano, ma non se ne rendono conto o non gli importa e... E la Terra, il pianeta, muore lentamente attorno a loro... -
Il solo ripensarci gli provocava un nodo allo stomaco. In fondo, la catastrofe che li aveva portati alla situazione attuale, se l'erano davvero cercata...
 
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Myst
view post Posted on 24/4/2013, 22:24




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Luise ascoltò Feliciano, pensando che, per una volta, il ragazzo sembrava parlare seriamente.
Nel mondo di Woundtia non c'era molto che potesse inquinare i boschi attorno: il massimo dell'incidenza degli umani era, ora, il taglio degli alberi per far spazio a qualche nuovo campo o per procurarsi materiale da costruzione o legna da ardere. L'aria ce respiravano era cristallina e l'acqua era nuovamente pulita.
Il pianeta ci aveva impiegato un po', a rimettersi da tutti i guai ed i malanni che aveva conosciuto (prima che un guaio ancora più grosso spazzasse via la causa dei suoi mali ormai cronici), ma c'era riuscito.

Luise non eccelleva né per conoscenze storiche (del resto, il passato da dove provenivano i prescelti era davvero troppo distante dalla dura quotidianità perché le fosse mai venuta vera curiosità di scoprire di più) né per sensibilità. Infatti, mancò di notare che Feliciano non sembrava essere felice dell'argomento.
- Come fai a sporcare un intero fiume? - chiese, vagamente interessata, evitando di riferirsi al mare perché non l'aveva mai visto e quindi non poteva fare ipotesi in proposito.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 26/4/2013, 18:59




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Mentre camminava si portò le mani dietro la schiena, distendendo le braccia e intrecciando le dita, per poi lasciarsi dondolare un po' sui talloni.
Non sapeva bene da che parte cominciare a spioegare il fenomano dell'inquinamento ad una persona che non ne aveva mai sentito parlare. Inoltre lui non si era mai considerato informato nei dettagli: certo, sapeva quello che stava succedendo ed era consapevole che fosse male, ma nello specifico era tutt'altra cosa.
- Beh... ehm... immagina una grossa fabbrica... - iniziò.
Chissà se Luise sapeva cos'era una fabbrica? Quel posto non dava esattamente l'idea di stare attraversando un periodo di sviluppo industriale.
- Una fabbrica sarebbe un grosso complesso dove si producono ogni genere di beni. Però per produrli è necessaria tantissima energia e ci sono anche tantissimi scarti. Ecco, questi scarti non sapevano mai dove metterli e nessuno li voleva, così venivano buttati nei fiumi o nei mari, facendo finta che sparissero. Ma non era così e i fiumi si sporcavano sempre di più fino a far morire tutti i pesci e a rendere tossiche le acque. -
Non era certo di essersi spiegato bene, nè di aver reso nel modo giusto quanto drammatica fosse diventata la situazione a lungo andare.
- Di fabbriche ce n'erano tante, tantissime, probabilmente troppe. Il cielo era completamente grigio per i loro fumi e... forse è per questo che la Terra non ce la faceva più... -
Sciolse l'intreccio delle dita e stese le braccia sopra la testa, aprendo i palmi verso l'alto.
- E' bello poter assaporare di nuovo il sole. -
 
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Myst
view post Posted on 26/4/2013, 22:28




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Luise provò a seguire la descrizione dell'altro, ma senza grandi risultati. Non aveva idea, naturalmente, di che cosa fosse una fabbrica (era certa che niente del genere esistesse a Woundtia, no), ma non le piaceva non capire le cose.
- Sarebbe forse come una specie di fucina? - chiese lei. Nella sua esperienza, era lì che si producevano ...cose. (O almeno, il genere di cose che interessava a lei, ovvero le armi.)
Comunque, anche sforzandosi, non riusciva davvero a capire come una fucina potesse sporcare un fiume e uccidere i pesci. Certo, forse se ci fossero state tante fucine... ma la necessità di averne così tante, sinceramente, sfuggiva a Luise.

Alzò anche lei gli occhi al cielo. La luce che penetrava attraverso il fogliame era intensa, e Luise dovette socchiudere le palpebre. In effetti, era una splendida giornata.
Peccato dovesse passarla al villaggio a prendersi cura del nuovo arrivato.
- Sembra che il mondo da cui provieni sia davvero diverso da questo. - terminò lei in fretta, un po' impacciata (aveva una certa difficoltà ad immaginarselo, quel mondo, e la sua curiosità l'avrebbe certamente portata a fare domande stupide - e a lei non piaceva fare domande stupide. In più, le era stato assegnato il compito di spiegare a Feliciano la vita al villaggio, e non doveva distrarsi.)
- Comunque, le regole qui al villaggio sono semplici. I compiti vengono divisi tra tutti, anche se alcuni di questi compiti - soprattutto le missioni all'esterno - sono riservati a chi si dimostra adatto a svolgerli. -

Attorno a loro, alcuni degli abitanti sembravano svolgere le mansioni che avrebbero svolto nella normale vita di un villaggio: qui una bambina dava da mangiare a delle oche sistemate in un piccolo recinto di rami, là un ragazzino portava con attenzione un cestino di vimini colmo di uova.
Due ragazzine, che portavano dei secchi d'acqua riempiti ad un torrente che scorreva poco lontano, si fermarono ad osservare il nuovo arrivato e a fare qualche commento a bassa voce, condito da qualche risatina.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 27/4/2013, 23:14




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Nella fantasia di Feliciano il termine "fucina" si associava molto più facilmente ai fabbri che producevano spade per i cavalieri dei film fantasy che non ad una moderna fabbrica. Per quanche istante immaginò che dai macchinari utilizzati per produrre automobili uscissero invece armature luccicanti di diversi colori e modelli, e ridacchiò tra sè dell'idea. In effetti era un paragone azzardato ma, in fondo, forse non così sbagliato.
- Sì, era decisamente diverso. - concordò con la ragazza. - Scommetto che voi state molto meglio con meno... fucine. -
Accantonando per un attimo i ricordi del passato (per lui neanche poi così lontano), la seguì per le viuzze che si snodavano attraverso quello strano villagio sospeso, annuendo alle sue parole con espressione curiosa.
- Beh, ecco... non so se sarò portato per queste "missioni", so soprattutto dipingere e cucinare, la vera cuoca del gruppo è Alice ma anch'io me la cavo... però se potrò esservi utile in qualche modo, lo farò volentieri! -
Con la coda dell'occhio notò le ragazzine che lo osservavano e, spinto da chissà quale spirito di cavalleria, trotterellò verso di loro salutandole con un cenno della mano.
- Veh! Quei secchi sembrano davvero pesanti, se volete posso darvi una mano a trasportarli! -
In quel modo si sarebbe reso utile e Luise, forse, ne sarebbe stata contenta.
 
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Myst
view post Posted on 9/5/2013, 21:38




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Luise non aveva dubbi sul fatto che Feliciano non fosse poi così portato per le missioni che aveva in mente lei. Del resto, non era un caso che avessero trovato lui e la sorella sperduti in mezzo alla palude.
- Ci sarà certamente qualcosa in cui potrai renderti utile. - replicò senza pensarci. In effetti, Luise, da fan dell'organizzazione perfetta qual era, era certa che dovesse esserci un qualche vuoto nel meccanismo che Feliciano potesse riempire. Altrimenti, sarebbe dovuto starsene buonino in disparte, in modo da non causare danni.

Quando il giovane si allontanò scodinzolando verso le due ragazze che facevano le civettuole, Luise decise di rimanere ad osservare. Era vero che le era stato assegnato il compito di mostrargli il villaggio, ma, da parte sua, voleva approfittare di questi momenti per farsi un'idea di chi fossero questi bizzarri "prescelti", e in particolare di Feliciano, visto che era quello che le era stato affidato e che, sigh, avrebbe dovuto viverci a stretto contatto, almeno per un po'.

Le mani sui fianchi, Luise seguì gli altri tre - le due ragazze, dopo essersi schernite ed aver fatto una serie di moine inutili, stavano mostrando a Feliciano la strada da seguire.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 13/5/2013, 01:14




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Le due fanciulle inizialmente erano arrossite e si erano lasciate andare a risolini maliziosi che gli ricordavano tanto gli atteggiamenti delle ragazze del suo tempo: in fondo il mondo non poteva essere cambiato così tanto se esistevano ancora creature capaci di sorridere in quel modo. In compenso, giusto un attimo dopo, non si erano fatte scrupoli a lasciare a Feliciano entrambi i secchi pieni d'acqua e a saltellare davanti a lui per mostrargli la strada.
- E' davvero un peccato che siate costrette a fare lavori così pesanti. - interloquì intanto il ragazzo, mentre notava che le fanciulle, da lonatano, lanciavano occhiate anche a Luise. - Non ditemi che toccano sempre a voi per quella storia che ognuno deve avere il suo compito? La maggior preoccupazione di ragazze come voi dovrebbe essere quella di essere belle e lasciarvi ammirare. - terminò galante e un po' troppo smielato. Non aveva ancora perso quel brutto vizio per il quale anche Alice lo aveva rimproverato in passato: ma del resto cosa poteva farci se, alla vista di una bella ragazza, nasceva in lui spontaneo il desiderio di rivolgerle un complimento?
Sistemati i secchi dove gli era stato indicato, tornò a rivolgersi a Luise che li aveva seguiti da lontano e le sorrise entusiasta.
- Potrei fare l'aiutante portatore di secchi, che ne dici? -

Edited by Yuki Delleran - 22/5/2013, 19:14
 
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Myst
view post Posted on 17/5/2013, 23:12




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Luise storse il naso a sentire Feliciano che se ne usciva con tali smancerie, tutto sorridente. Sembrava peraltro che non facesse alcuna fatica a portare i due secchi, cosa di cui Luise (viste le acrobazie del ragazzo sulla scala, prima) un poco si stupiva.
Non che questa "dimostrazione di forza" (che era ben poca cosa, peraltro, soprattutto per Luise, che quanto a forza fisica poco aveva da invidiare a qualsiasi guerriero) servisse a granché, però. Se Luise non aveva grande pazienza per gli imbranati, ne aveva anche di meno per i cascamorti. Del resto,essere bella e lasciarsi ammirare non era mai rientrato nei piani di Luise, e, secondo lei, era meglio non rientrasse nemmeno in quelli delle ragazze del villaggio: la loro non era certo una vita che permettesse simili frivolezze; cera ben altro di cui preoccuparsi ed a cui pensare!

- Non se lo fai solo per correre dietro alla prima gonnella che vedi passare. - rispose lei secca, braccia incrociate sule petto. - Le persone, qui, si danno da fare seriamente... non hanno bisogno di distrazioni, chiaro? - e mentre parlava, rivolse un'occhiata significativa anche alle due ragazzine, che la guardarono con un certo risentimento, prima di voltarsi ed andarsene (peraltro, dopo aver ringraziato Feliciano con dei sorrisetti civettuoli e un breve cenno della mano).

- E' meglio proseguire. E mi raccomando, concentrati sui sentieri e cerca di memorizzarli, conto di essere la tua guida per il minor tempo possibile. - lo avvertì lei, riprendendo a camminare.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 22/5/2013, 18:14




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Umh... probabilmente non era stata una grande idea quella del portatore di secchi. Forse, così facendo, avrebbe tolto il lavoro a qualcun altro e si sarebbe creata confusione, lo dimostrava il fatto che Luise non ne era affatto contenta (discorso sulle gonnelle da inseguire a parte, ovviamente, visto che Feliciano non si sarebbe fatto scrupoli ad inseguire la sua per prima, ammesso che la ragazza ne portasse). Però l'ultima cosa che voleva era creare problemi alla sua ospite, quindi avrebbe fatto il bravo e rispettato le regole, là dove poteva.
- Ricevuto, capitano! - esclamò mettendosi sull'attenti, come gli avevano insegnato durante l'addestramento, ma mantenendo il consueto sorriso solare. - Se mi ritieni più adatto ad un altro distaccamento, seguirò i tuoi ordini senza fiatare. -
Usare quella specie di maccheronico linguaggio militare gli faceva immaginare di essere in una specie di gioco o in una delle simulazioni di sopravvivenza che si facevano alla base, ormai secoli prima. Ora però non era nè un gioco nè una simulazione e solo mantenere quell'aria scanzonata gli permetteva di non pensare troppo all'angoscia che sarebbe salita non appena si fosse trovato da solo a riflettere.
- Ho memorizzato il percorso fino al pozzo, ora cosa mi porti a visitare? Il deposito delle munizioni? - chiese anche se dubitava che avessero qualcosa di diverso da sassi e frecce.
 
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Myst
view post Posted on 26/5/2013, 13:07




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Luise, pur senza fermarsi, si voltò per rivolgere a Feliciano una seconda occhiata.
Non capiva, davvero, quanta fosse la presa in giro nel suo comportamento e quanta fosse la buona volontà genuina - anche se, almeno secondo la guerriera, espressa male.
- ...non sei molto credibile, come soldato. - fu la sua conclusione, alla fine.
Però aveva fatto una domanda pertinente. Inoltre, Luise gli avrebbe comunque mostrato il deposito delle armi, alla fine, se non altro per raccomandargli di tenersi a distanza di sicurezza.
- Il deposito delle armi, vorrai dire. - lo corresse. Non c'era grande quantità di munizioni, lì, dardi e frecce a parte (anche se per lo più - e vista la grande abbondanza di legname che li circondava - questi venivano costruiti dagli arcieri stessi).

Il magazzino non era distante. Si trattava di una capanna come tutte le altre, con un'unica apertura sul tetto per consentire un po' di illuminazione all'interno, ed era stipata di armi. Spade di diverse dimensioni, archi, balestre, mazze ferrate, pugnali: la maggior parte erano armi di cui i ribelli, in fuga, si erano caricati e per questo potevano sembrare male assortite.
La guardia - o meglio, l'uomo che stava di guardi alla baracca, che tuttavia non portava un'uniforme tale da qualificarlo come guardia - rivolse ai due un cenno del capo, ricambiato silenziosamente da Luise, e rivolse un'occhiata un po' più lunga del dovuto a Feliciano. Il fatto che fosse in compagnia di Luise, comunque, scoraggiò qualsiasi domanda.

- Un po' affollato, ma ne abbiamo per tutti i gusti. - commentò la guerriera una volta che furono dentro, indicando le armi.
 
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Yuki Delleran
view post Posted on 27/5/2013, 21:09




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Beh, di non essere credibile come soldato, ahilui, lo sapeva benissimo. Glielo avevano ripetuto centinaia di volte durante l'addestramento, sottolineando riupetutamente quanto inutile sarebbe stato in caso di un'azione di guerra. Per tutta risposta Feliciano aveva imparato a farsi forza ripetendosi che, se non era per combattere, di certo era finito in quel progetto per qualche altro scopo che avrebbe scoperto col tempo.
Seguì quindi Luise diligentemente chiedendosi quanto potesse essere diverso l'ambiente che stava per visitare dai magazzini dove l'esercito ammassava casse su casse di proiettili, polvere da sparo e ogni genere di bomba.
Quando si trovò al suo interno, tuttavia, dovette ammettere che era completamente diverso da ogni sua aspettativa: l'impressione generale era quella di essere improvvisamente piombato nel magazzino del set di qualche kolossal cinematografico, come quelli che andavano tanto di moda negli ultimi anni del suo mondo.
- Wow! - commentò ammirato, del tutto dimentico dell'occhiata indagatrice lanciatagli dalla guardia. - E dimmi, le dividete anche voi per rango e per razza? Ai cavalieri le spade, agli elfi gli archi, ai nani le asce... -
Ridacchiò tra sè, consapevole di aver appena detto una sciocchezza potenzialmente incomprensibile per la sua guida.
- No, scusami. E' fantastico, davvero! Vorrei imparare anch'io a maneggiare una di queste! - esclamò tentando di sollevare una lunga spada a due mani.
Ehi, era davvero pesante.
 
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Myst
view post Posted on 2/6/2013, 13:26




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Luise sollevò un sopracciglio, senza curarsi di nascondere il proprio scetticismo. Non capiva se Feliciano volesse fare dell'ironia o se la stesse prendendo in giro - in ogni caso, prendersela sarebbe stato uno spreco di energie.
- Gli elfi sono creature magiche, non avrebbero bisogno di archi. -* rispose atona. Quanto ai nani... difficilmente persone di statura così bassa sarebbero state davvero utili in combattimento, specialmente se avessero maneggiato asce quasi più grandi di loro.
Luise seguì Feliciano con gli occhi mentre l'altro si avvicinava alle armi... finendo per sceglierne una che, chiaramente, non era in grado di utilizzare.
- Attento a non farti male! - lo redarguì, intervenendo prima che fosse troppo tardi. Era il caso di evitare mani o dita mozzate proprio il primo giorno.
Spostandosi al suo fianco in tutta fretta, Luise serrò le mani sull'elsa dello spadone, parzialmente ricoprendo quelle di Feliciano.
- Spostale più in su lungo l'elsa... se vuoi sollevare una spada del genere, devi riuscire a bilanciarne il peso. - gli spiegò, in tono secco ma pratico.


*= ho pensato che gli elfi potessero essere tipo folletti per loro, più creature da storielle e superstizioni che altro - anche se potrebbero essere visti dai maghi
 
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27 replies since 19/11/2012, 00:09   177 views
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