HUG: Hetalia Ultimate Gdr

Aula di Musica

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Arthur Kirkland~
view post Posted on 23/8/2012, 15:27




*Terza giornata - 2P!Version*





Amusing, amusing, really~.
Le piaceva particolarmente il ticchettio delle sue scarpette, quel giorno, forse perchè coinvolte nei deliziosi spartiti dei Beatles: l'ora di musica, isn't it?, of course!, il docente avrebbe apprezzato senz'altro un genere così squisito di british rock, e che fosse lei a riprodurne i motivetti senza tempo, right?, right?, right?.
Tutti avrebbero apprezzato. Tutti, tutti, tutti. E lei avrebbe poi ringraziato gli entusiastici con una cesta di biscotti caldi - alla menta, magari~ - ed una tazza di tè, gustosa, sure.

Era incredibile!
Fino al giorno prima aveva versato chissà quante lacrime per tutta quella massa di gente abbietta, afflitta, oltretutto, da una mole sconcertante di paranoie - e corrispettive cause scatenanti. Umh, avrebbe dovuto davvero restituire alle suddette il gentil favore, magari rincarando la dose con qualche originalissima idea in rosa, una di quelle saporite e pungenti, come lo zenzero. Right, now, instead... tutto sembrava essersi tradotto in un dipinto rossastro, bianco-blu, verdeoro, divertente. Sisi!, proprio divertente, persino l'idea d'incrociare certi pavidi bulletti sembrava caricarsi di festosa serenità.

- Si può? E' permesso ♫? - domandò, retorica, sbattendo con forza le nocche sulla superficie della porta e sporgendo la nuca più ramata del solito al di là dello stipite, giusto per sincerarsi di quanto fosse noiosa un'aula così vuota - sure, lo era.
Gonfiò appena le guance e saltellò in direzione della lavagna, curandosi di arricchirne la facciata scura-scura con qualche disegnino absolutely cute~ (una fumante tazza di tè, coloratissima, nel cui vivo e vermiglio rossore lasciar annegare la testaccia di Alfred; tutt'intorno muffin fatati a circordarne i resti). Che poi, sul serio, le note scorrevano fluide, oltremodo naturali, la voce tradiva ogni solito timore o borbottio, liberandosi forse un po' troppo acuta, pur giocosamente limpida. Avrebbe senz'altro guadagnato tutta la stima del docente, non soltanto degli ottimi voti. Era forse ansiosa, anzi, di regalare a quei cervelletti asciutti tutta la grandiosità of her favourite rock band, giusto per aiutarli a rinsavire, poi senz'altro sarebbe giunta la condivisione degli scones~.

Si sedette sulla cattedra e guardò il proprio lavoretto in gesso con occhioni compiaciuti, dondolando le gambe (l'una avvolta dalla lunga autoreggente, l'altra... no ♥) con andamento capriccioso. Sulle labbra una cantilena tutta, tutta deliziosamente inglese.

Edited by Arthur Kirkland~ - 1/6/2013, 15:59
 
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Amelia F. Jones
view post Posted on 23/8/2012, 20:15




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L'incontro avuto lungo il corridoio, durante il tragitto dalla propria camera all'aula di musica, non aveva fatto altro che ravvivarne l'assorto buonumore.
Non ricordava d'aver portato con sé quel coltello - a dire il vero, non ricordava nemmeno di possederne uno. Tuttavia, alla richiesta d'aiuto del biondino, non aveva esitato un istante ad impugnarlo, per liberare l'altro da quella che... doveva essere la conseguenza d'un giochetto erotico, veh~?
Ah, naturalmente, gli aveva chiesto di portare i suoi saluti al tedesco: l'unica ragione per cui sapeva chi fosse "Alfred Jones", dopotutto, era l'averlo sentito nominare fra coloro che affiancavano il senpai, nel Consiglio Studentesco.


-Buongiorno~!- fece, al proprio ingresso in aula, in un tono gentile ben accordato al sorriso che ne distordisegnava le labbra.
Era il secondo ad arrivare, preceduto soltanto da... Rose? Kirkland? (in questo caso, ne ricordava il nome solo perché si trattava d'una ragazza) Molto carina, tra l'altro, ed anche vagamente... svestita, avrebbe dovuto farglielo notare?
Ma no, no, la signorina avrebbe potuto sentirsi insultata~

-Il professor Edelstein è in ritardo?- domandò, ridacchiando fra sé e sé, mentre andava a riporre la cartella accanto al proprio banco -Forse ha davvero bevuto troppo, ieri sera... ?- aggiunse, divertito al pensiero che il suo augurio mattutino potesse essersi tradotto in realtà, avanzando di qualche passo verso la lavagna.
Veh, ma che brutti disegni. La persona che ne era stata artefice sembrava aver estremo bisogno d'un piccolo ripasso delle più elementari norme dell'arte... o, almeno, così pensò mentre il suo sorriso si faceva lievemente tagliente, pur senza accennare a scomparire.
-Quello sarebbe il senpai Jones, per caso?- indagò, identificando alcuni dei tratti di quello sgorbio con il ragazzo che aveva appena aiutato.
 
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Arthur Kirkland~
view post Posted on 24/8/2012, 17:29






Stava giusto per concludere il proprio lavoretto, tutta assorta nel dubbio d'aver pasticciato un po' troppo la sagoma dell'unicorno svolazzante, quando in aula fece il suo ingresso... Toh, quel ragazzo italiano che stava sempre alle calcagna del burbero, biondo veterano - o era forse il contrario?... Well, tant'era, ne sapeva qualcosa giusto perchè Arthur era sempre stato un gran pettegolo (e le era parso di notare quanto i due piccioncini fossero attualmente il suo diletto preferito dopo il piffero di Alfred), tanto d'averla coinvolta nel progetto del giornalino scolastico just because "un occhio in più non guasterebbe". A pensarci, seriously, farsi i fatti altrui e comprotterne la reputazione, assicurando tuttavia al suddetto malcapitato una certa notorietà, aveva un nonsoche di velenosamente interessante; di eccitante, almost. Chissà perchè non ci aveva mai fatto caso~.

- 'Morning, - replicò in un mormorio di vaga sufficienza, facendo un lieve cenno con la mano ed indugiando lo sguardo sulla sagoma del ragazzo - I don't know, honestly... Forse è rimasto lì, a contemplare il piano~. - azzardò, ironica, lasciandosi sfuggire una risatina malevola che non mancò tuttavia di occultare frenandone la limpidezza sulla dita - really, well, sembrava a quell'uomo non importasse altro che carezzarne la superficie laccata - e con una cura quasi morbosa!; ... Erano attenzioni un po' tristi, mh, volte magari a compensare una del tutto assente attività sessuale? Anyways...

Arricciò le labbra ed accavallò le gambe con fare meditabondo, avvertendo alle proprie spalle i passi del suddetto italiano farsi più vicini, non accennando tuttavia a prestar loro una qualche attenzione, giacché ben più coinvolta dal capriccioso gioco di pieghe e ghirigori volti a interessare le balze della gonna. Piuttosto, recepì con divertita perfidia la sua ultima domanda, alla quale esitò tuttavia a rispondere: un po' perchè, lì per lì, avrebbe volentieri dato il proprio assenso, specificando, oltretutto, che si era divertita a tinteggiare di Alfred ciò che ne sarebbe rimasto una volta beccatolo a sco*are col fratello; ... ed un po' perchè, a pensarci, le sarebbe scocciato parecchio dar l'impressione di star qualsivoglia soffrendo per il rifiuto amoroso del suddetto -> la cosa non stava certo costituendo un problema - e peraltro non voleva rischiare di farne argomento e cosa pubblica.
... Well, non che averne disegnato il corpo a brandelli, perdipiù su una lavagna di scuola, fosse stato un gesto verosimilmente prudente o logico, se considerata l'ultima perplessità messa in conto... Ma tant'era~~!

- Oh, well, yes. - proferì, voltandosi in direzione del ragazzo con un sorriso cristallino che ben presto si risolse in una smorfia gonfia di velenoso disappunto - Perchè sai, umh... Si fa mio fratello. Oh!, sorry!, si vorrebbe fare mio fratello. - concluse, riacquistando un sorrisetto ancor più saturo di tossico vetriolo, velando così il motivo più sincero (l'unico) per il quale avrebbe voluto tagliar al succitato gli attributi.
- Ma... Sì, beh, sicuramente lo saprai già~. - si premurò di soggiungere, assumendo repentinamente una posizione più comoda lungo la superficie della cattedra - like a mermaid. Non appena fattasi più vicina al compagno, raccolse di questi il delizioso ciuffetto tra le dita (si era sempre chiesta perché mai insistesse tanto a ondeggiare in su), avvolgendolo nel proprio indice per vezzeggiarne un po' il curioso movimento: so cute!, so adorable ♥!

Edited by Arthur Kirkland~ - 1/6/2013, 16:07
 
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Amelia F. Jones
view post Posted on 25/8/2012, 00:39




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Nell'ascoltare le spiegazioni della ragazza, pur senza distogliere lo sguardo assorto dal pasticcio dilettantesco che imbrattava la lavagna, si ritrovò prima ad annuire e poi a concedersi una risatina furbetta, apparentemente divertito dalla prospettiva di giocare ai pettegolezzi piccanti con la compagnetta di classe.
-Tu non vuoi che lo faccia?- chiese, sorridendo, mentre s'appoggiava con i gomiti alla cattedra che aveva alle spalle, inclinando lievemente la schiena all'indietro -Guarda che è un bene avere una vita sessuale attiva! O si rischia di diventare tristi, seri e cattivi, veh~!- soggiunse, e qui il suo sorriso assunse una sfumatura pensierosamente maliziosa, intanto che gli occhi tornavano a concentrarsi sulla studentessa.
Studentessa che, non l'avrebbe mai detto se non quando ne aveva studiato la mise, si dimostrò piuttosto... sfacciata?

-Oh.- fece, sussultando appena nell'avvertirne il tocco, ma senza incontrare grandi difficoltà nel controllare le proprie manifestazioni di piacere (e dire che gli riusciva sempre un po' ostico, quando veniva accarezzato ).
Chiuse gli occhi, ad ogni modo, ridacchiando sommessamente. Aveva l'impressione che sarebbe stato, da un lato, inappropriato spiegare alla ragazza quale fosse il problema e... dall'altro, orribilmente maleducato scostarsi.
-Già che mi spieghi, ti spiacerebbe continuare~?- domandò, dunque, con una sorta di... inquietante? gelida?... gentilezza.
 
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Arthur Kirkland~
view post Posted on 27/8/2012, 03:05






La sottile ironia venefica che imbrattò la voce dell'italiano condusse le sue labbra a curvarsi in un ghignetto caustico: riflettendoci bene, in effetti, la sua verginità poteva essere considerata il problema principale(?). Si, insomma, forse ai ragazzi non piacevano tanto le pudiche innocenti in bianco, forse era cosa buona e giusta tuffarsi in un'intensa e più disinvolta attività sessuale, right? Peraltro... Da qualche parte aveva letto che gli italiani ci sapevano fare piuttosto bene, essendo veri esperti in materia e vantando doti certamente superiori per misura e prestanza a quelle degli americani - terzultimi nella graduatoria dei peggiori amanti al mondo (ah, si!, doveva aver adocchiato le suddette informazioni in un foglio distribuito durante l'ora di Ed. Sessuale).
Vi riflettè appena, tuttavia, più per diletto sarcasticheggiante volto a demolire i falsi miti costruitisi su Alfred, che non per effettiva volontà di gettare al vento i propri slip.

Oh, no, sarebbe stato oltremodo...
Folle, insano, incosciente e deplorevole un gesto simile, da parte sua.

Hm-hm, era fuori discussione, of course.
V'era sempre la dignità britannica, da difendere, dopotutto.


Si limitò, dunque, ad arricciare le labbra con fare divertitamente assorto, carezzando il ciuffo dapprima raccolto senza prestarvi gran cura. Pareva, comunque, che all'altro piacessero non poco quelle delicate e labili attenzioni, tanto d'averne reclamate ancora e ancora~. Proprio bizzarro, of course, but absolutely funny~!
- Umh, no, infatti. Sono molto gelosa e possessiva nei confronti di... Mio fratello, simply. - precisò dissimulando con innocente candore l'effettiva ragione per cui amava tanto pianificare vendette o qualsivoglia gustosissime torture - Si, perchè... - fece, avvicinando il volto alla nuca del ragazzo che adesso sembrava osservandola da un'angolazione piuttosto bizzarra - Non mi sembrerebbe affatto giusto, ecco, rinunciare al solito afternoon tea, perchè ad Alfred prendono i cinqu... Due minuti. - protestò, lamentosa, accennando un broncetto contrariato che presto assunse i contorni di un malizioso ghignetto - No, no, it's okay, really cute~ - si affrettò a precisare, comunque, dando un lieve colpetto al ricciolo instabile - Mi... Chiedevo, umh, perchè lo portassi così! - e concluse, sporgendosi un po' più oltre, giusto per incrociare il suo sguardo, tracciando una traiettoria a dir poco singolare (iniziava a trovare saporitamente invitanti quelle prospettive 'a testa in giù').

Edited by Arthur Kirkland~ - 1/6/2013, 16:12
 
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Amelia F. Jones
view post Posted on 27/8/2012, 20:46




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Ridacchiò divertito, in risposta all'osservazione malevola della ragazzina, quasi più per il tono tra il frustrato ed il lezioso adottato da quest'ultima che per l'effettivo, buffo ma tutto sommato inutile contenuto della sua affermazione.
-Veh, sarebbe tristissimo!- esclamò, in tono falsamente dispiaciuto, leccandosi appena appena le labbra in reazione al continuato, piacevole tormento inflittogli al ciuffo. Dopodiché, ritrovatosi tutt'a un tratto con gli occhi della compagna fissi sui propri, si limitò ad assumere un sorrisetto malizioso, mentre allungava una mano all'indietro, fino a sfiorare il braccio dell'altra.
Prese a percorrerlo con l'indice, dunque, dal gomito fino al polso, con provocatoria ed un po' giocosa lentezza.

-Ma...- fece, piano, arrivando a stuzzicare le dita con cui la ragazza gli stava accarezzando i capelli -... due minuti non sono un po' troppi, per un inglese?- domandò, abbozzando un ghigno dispettoso, per poi scattare fulmineamente in avanti e liberarsi le ciocche da una presa che... ops, avrebbe rischiato di farsi poco piacevolmente brutale~
-Ah, comunque è così al naturale!- aggiunse, indicandosi proprio il ciuffo, sorridendo con fare da angioletto.
 
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Gwen chan
view post Posted on 29/8/2012, 16:45




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L'orario di quel giorno prevedeva musica alla prima ora e Lily aveva appena raggiunto l'aula apposita (senza neppure perdersi).
Strinse al petto il quaderno, con il gesto solito di quando era un po' nervosa, dopotutto quella sarebbe stata la sua prima lezione all'Accademia, ed attraversò la porta.
Non aveva con sé alcuno strumento musicale, perché nel regolamento scolastico non aveva in realtà trovato nessuna regola circa l'obbligo di averne uno. Al massimo sperava di poterne prendere in prestito uno dal ricco deposito della scuola.
Ad esempio le sarebbe piaciuto provare a suonare il flauto, le piaceva il suo suono.

L'aula era vuota, fatta eccezione per Feliciano e un'altra ragazza che aveva appena intravisto. Ah, era la sua compagnia di stanza, ottimo!
Posò il quaderno sul banco e si sedette. Peccato che il professore, né tantomeno altri studenti avessero voglia di presentarsi. Che stava succedendo? Non era già tardi? Sbirciò l'orologio: non così tardi, ma nemmeno si era tanto in anticipo.
Probabilmente tutti erano ancora stanchissimi dai bagordi della sera prima.

Gli altri non sono in ritardo? pensò ad alta voce, interrompendo senza volerlo la conversazione di Feliciano e Rose. La stessa che aveva cercato di non origliare. Al punto che non aveva la minima idea di che cosa stessero parlando.

A proposito, i tuoi nastri sono molti carini. Me ne presteresti uno? chiese rivolta a Rose.
 
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Arthur Kirkland~
view post Posted on 6/9/2012, 00:19






Non c'era nulla di più divertente della provocazione.
Surely, insomma, trovava a dir poco seducente il modo in cui certe frecciatine al vetriolo potessero caricarsi di perversa esuberanza, salvo poi redimere ogni accenno di perfidia sotto un sorrisetto gonfio d'innocenza. Peccato per certi piccoli inconvenienti, ecco, che... mh, a volte bisognava mettere in conto. Per salvaguardarsi, difendersi, easily. For example, stimava oltremodo sciocca l'imprudenza, specie se supportata da pretese di discutibile ragionevolezza (quali "non sto certo a preoccuparmi delle conseguenze" ---> errore~); come le suonava proprio tanto da ingenui (ponendo pur sempre un esempio, eh~) sottovalutare le proprie/presunte 'vittime', le stesse travolte da un simile e furioso impasto di tossica schiettezza; ma giusto per guardarsi le spalle!, ecco, because... si rischiava davvero troppo, a giocare col fuoco~.

- Here, Lily. - proferì, pacata, sporgendo il braccio quanto bastasse a raggiungere il banco della noiosissima compagna di stanza, consegnandole il nastro richiesto (un codino sì, uno no: so adorably crazy~!) - sia perchè, sure, nutriva proprio un forte desiderio di... stravaganza, quella mattina gustosamente illuminante; sia perchè, tanto per dire, non vedeva in che modo poter negare tanta cortesia; e infine, altresì... perchè, honestly, non le importava affatto di quello stupido nastrino ---> lalalalà~! Si concesse un risolino sommesso, dunque, monitorato dalle labbra ora strette in una smorfia impermalita, balzando giù dalla cattedra, col solo intento d'accomodarsi attorno al corpo di Feliciano con una morsa che certo non ammetteva mezze misure. Lo fece senza pensarci troppo, in realtà, non considerando neppure la presenza della graziosa compagna, giacché non vedeva, sul serio, cosa potesse esserci di male nel stringersi affettuosamente ad un friendly classmate.

Lasciò che un guizzo di maliziosa scaltrezza le inquinasse il volto, alternandone la curva delle labbra in un giochetto perverso che si infranse sull'orecchio del rossiccio, non mancando altresì di vezzeggiarne la pelle con labili morsetti.
- I don't know, really, non ho mai sperimentato... - mormorò, dunque, non preoccupandosi affatto delle improponibili attenzioni rivolte al lobo del ragazzo, e giusto perchè ne aveva già dimenticato il valore impudico con bizzarra ma ben accolta spensieratezza - Piuttosto..., sarebbe proprio divertente cronometrare voi italiani~, instead. - pronunciò, caricando il tono cricchiato d'una punta di velenosa e squilibrata ironia, addentando il ciuffo dapprima curiosamente circuito e non mancando - peraltro - di condurre una mano del ragazzo alla propria coscia, nel tentativo di intrecciare alle sue dita il defunto corpicino di Clockie (sure, sure~, per far da cronometro, right?): sarebbe stato oltremodo imbarazzante se lì per lì fosse entrato il docente, anyways.


Lo so, molti passaggi sono un po' assurdi e sconclusionati, ma era proprio ciò che tenevo a sottolineare XD. Rose fa pensieri un po' squilibrati, ed io cerco di farlo presente attraverso momenti di bipolarismo pesante XD! Ah, Feli, non voleva farti male, davvero~. Curerò un po' di più la forma una volta preso possesso del mio netbook definitivamente @@.


Edited by Arthur Kirkland~ - 1/6/2013, 20:31
 
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Amelia F. Jones
view post Posted on 6/9/2012, 21:21




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L'entrata in scena di Lily, beh, Feliciano l'aveva accolta con un sorriso molto gentile~ e con un cenno del capo altrettanto brioso, pur senza smettere di tener d'occhio, con sguardo dispettosamente allusivo, l'inglese rimasta accucciata sulla cattedra.
Non che, quando si aveva a che fare con fanciulle un po' matte, simili precauzioni servissero a molto. L'italiano se ne rammentò appena un istante prima di subire quella sorta di... mmmh, strampalata, di certo molesta ma, in qualche modo, anche vagamente allettante aggressione.
Se, ad esempio, la compagna avesse usato più la lingua dei denti, veh~

-Ohi, ohi...- fece, in un sussurro divertito, per richiamare l'attenzione dell'altra -... sei un po' affamata, forse? Ma è un peccato...- osservò, sottintendendo un non troppo velato riferimento all'euforicamente sbandierata verginità di Rose -... perchè sei molto carina.- aggiunse, con un sorrisetto malizioso, per poi scoccare un provocante, rapidissimo bacio sulle labbra della ragazza.
Beh, si, era carina, ma con la testa proprio tantotantotanto non ci stava!... però era meglio così, no?, perchè altrimenti avrebbe ripreso a parlare di cose noiose, di uomini noiosi e di sesso noioso, mentre lui, quel giorno, aveva solo parecchia voglia di divertirsi e di giocare. Soprattutto perchè, uhm, aveva l'impressione la serata precedente fosse stata un po' triste e non soddisfacente come avrebbe potuto davvero (oh... davvero) essere.
-Però, sai...- riprese, mentre portava la mano libera sotto l'altra gamba di Rose, un po' per sorreggerla meglio ed un po' per stuzzicarla ulteriormente, pur senza dare l'impressione di star approfittando di quel contatto -... c'è questa nostra compagna così graziosa, qui, che potrebbe sentirsi a disagio, vedendoti fare proposte così esplicite ad un ragazzo~.- soggiunse, rivolgendo una sorta di (a dire il vero, poco pentita) occhiata di scuse a Lily, prima d'avanzare di nuovo verso la cattedra, così da permettere alla signorina che teneva ancora per le gambe di sedervisi, chinandosi verso di lei fin quasi a sfiorarle la fronte con la propria.





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Durante il tragitto che l'aveva condotto, in (deprimente e poco reattiva) compagnia del senpai tedesco, dalla sede del Consiglio Studentesco all'aula di musica, Alfred si era preoccupato principalmente di sbirciare all'interno di tutte le classi trovate aperte, tanto per farsi un'idea della portata di quella follia collettiva/epidemia di sadismo/botta in testa ad effetto domino.
Lo scenario era sempre lo stesso, un po' ovunque: meno alunni rispetto al solito, divisi tra facce cattive e facce stralunate, pochi i professori seduti in cattedra e... yeah, la netta sensazione che le zone attualmente più frequentate dell'istituto fossero i dormitori ed i giardini. Great!, considerato che non era per nulla allettato dalla prospettiva di riavvicinarsi alla propria camera, col rischio di ritrovarvi la porta del bagno distrutta a suon di morsi ed Arthur ad attenderlo sul letto, con un paio di manette.
Chissà, poi, che fine poteva aver fatto suapotevano aver fatto le sue sorelle...

... intanto, ehi, quella di Artie aveva tutta l'aria di spassarsela un mondo!
-Hi!- salutò, allegro, fermandosi sulla soglia dell'aula -I'm sorry, but...- (really, gli dispiaceva sul serio, sapendo quanto quella ragazza fosse... uhm, a sort of loser, con gli uomini) fece, appoggiandosi allo stipite dell'uscio, con la spalla sinistra -... il senpai ha insistito per venire a fare un controllo.- spiegò, accennando col capo a Ludwig, mentre il suo sguardo andava a soffermarsi sull'altra ragazza lì presente.
Magari era meglio aspettare di sentirla parlare, per trarre una conclusione, ma la sua faccia non gli sembrava né cattiva né stralunata.
 
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Myst
view post Posted on 10/9/2012, 20:09




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Man mano che lui ed Alfred percorrevano il corridoio, l'espressione di Ludwig era andata via via scurendosi, come un cielo in cui si addensavano, minacciose, le nubi di un temporale.
Era stato tentato di fermarsi più di una volta, per spalancare la porta e chiedere dove diamine fossero finiti tutti gli alunni assenti, ma siccome il problema sembrava essere generalizzato, lasciò perdere. Ci avrebbe pensato dopo, si disse, la cosa più urgente era trovare Feliciano e disarmarlo. Sotto quell'apparenza innocente, Ludwig era certo che si nascondesse una mente perversa e capace di macchinazioni torbide.

Quando arrivarono all'aula di musica, il temporale che si era addensato scurendo l'espressione del senpai scoppiò, brutale.
Appena aperta la porta, gli si era presentato uno spettacolo quantomeno indecente.

- Che sta succedendo qui?! - tuonò. Incredibilmente, nonostante l'agitazione, il viso gli era rimasto del consueto pallore.
- State violando i punti 6, 10, 11 e 17 del regolamento scolastico! - sentenziò, avanzando minaccioso nell'aula, indice puntato contro Feliciano e Rose.
- Non ci si siede sulla cattedra, giù di lì! Non si imbratta la lavagna con ghirigori inutili, e non ci si presenta a lezione con la divisa così... conciata! - fece, osservando la bionda come se volesse incenerirla. Quanta indecenza!
- E soprattutto, non ci si esibisce in siparietti osceni, all'interno di quest'edificio. - soffiò minaccioso, occhi ora rivolti impietosamente sul ragazzo. - Che cosa stavi cercando di fare, Vargas? Lasciala andare, ed allacciati quella cravatta. - fece, gelido.
Era proprio vero, quel ragazzo era un piccolo diavolo.
 
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Gwen chan
view post Posted on 16/9/2012, 19:33




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Rose le sembrò un po’… fredda. Sì, come se la considerasse un peso o volesse atteggiarsi a ragazza più grande di quello che all’anagrafe poi realmente era.
Pertanto strinse nel pugno minuto il nastro appena datole dalla compagna, con lieve noncuranza e malcelato fastidio, prima di ringraziarla educatamente come suo solito. Fu poi una fortuna che si fosse diretta verso una delle finestre dell’aula, dando le spalle alla cattedra, per utilizzare il vetro a mo’ di specchio. Fortuna perché non assistette direttamente all’assalto sessuale (?) appena compiuto dall’inglese su Feliciano (il quale non sembrava particolarmente stranito, forse solo un po’ sorpreso), vedendolo solo di opaco riflesso mentre andava a posizionare il nastro – ora trasformato in un bel fiocco – tra i capelli.

Alla fine tuttavia dovette girarsi, ah la curiosità è una brutta bestia, e non ne fu contenta. Ma dove era finito il professore? Per un attimo rimpianse che non ci fosse il suo fratellone lì con lei, per difenderla dai tipi strani.
Perché era quasi sicura di aver visto lo scintillio di un coltello dalle parti di Feliciano e Rose, con la sua nuova acconciatura, con quella sveglia rotta appena al vestito, con quegli occhi, be’, faceva quasi paura.

Per questo, da dietro al suo banco, gettò uno sguardo implorante ad Alfred, che le era parso normale, sempre meglio del senpai Ludwig (ma era cicatrici quelle sul suo volto!?) non appena l’americano fu entrato nell’aula.
 
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Arthur Kirkland~
view post Posted on 23/9/2012, 15:21






... In fin dei conti(?), quel ragazzo aveva davvero una bella pelle.
Sarebbe stato uno spreco alternarne il candore con delle forti ustioni, right?
Certo, la prospettiva di sprecare una tazza di tè caldo per il mero scopo di cui sopra costituiva un gran bell'oltraggio, yup.

Si ritrovò a considerarne la possibilità, tuttavia, sfiorando con entrambe le mani le sue gote pallide, in un guizzo d'assorta, un po' vagheggiante, curiosità - perchè il suddetto le aveva rivolto parole un po' troppo spiacevoli, e non escludeva potesse sussurrarne altre con medesima, repentina, succulenta acidità. Dunque, se lo sarebbe meritato, a bit, perchè era stato un po' cattivo. Ma, d'altrocanto..., si era anche dimostrato piuttosto gentile, lui, con quel riguardo velenosetto sotto al quale spinse il suo corpicino. Sotto, in tutti i sensi, fino a strapparle un sorriso tutt'altro che innocente e a condurre le sue gambe esili ai propri fianchi.
- Oh, ecco... Feliciano, right? - chiese, tutt'un tratto, rivolgendogli uno sguardo desolato - Io non ti ho proposto nulla, umh, ho solo detto che sarebbe stato divertente, ma... - continuò, in un sospiro affranto, avvicinando poi le labbra al suo mento, schioccandovi un bacio labile e percorrendo lentamente il contorno della sua bocca, l'arco bieco di quel gustoso ghignetto - Non potrei mai, sul serio, avanzare una simile proposta. Perchè, vedi, sarebbe a dir poco... - e lì indugiò appena, incrociando nuovamente i suoi occhi, salvo poi dirigerne le matte sfumature in direzione de... gli inattesi sopraggiunti.


Senpai. Jones.
Ma, soprattutto, Jones.
Sooo madly amusing, Jones.


Prima che il tedesco potesse avvicinarsi abbastanza da carpire ogni loro precario movimento, si premurò di indirizzare l'angolo delle labbra alle gonfie corrispettive, mormorandovi sopra un flebile - ... controproducente. - e salvo poi staccarsene ed assumere un'espressione timidamente sconvolta.
- Senpai Weillschmidt!, grazie al cielo sei arrivato! Lui... - fece, deglutendo, separandosi velocemente dal corpo dell'italiano, additandone la sagoma - Ecco, non so cosa gli sia preso, ma ad un certo punto mi ha... Ecco... - e lì sospirò profondamente, carezzandosi i capelli, concludendo la frase in un lieve singulto: beh, non che in effetti sapesse spiegarsi secondo quali principi quell'aberrante indecenza potesse suonare inammissibile (o le regole qualsivoglia inviolabili), considerati gli standard offerti dall'istituto e gli spettacolini cui numerosi studenti erano stati costretti a sottoporsi dai docenti di Ed. Sessuale - e giusto un giorno prima. Per inciso: farsi sulla cattedra d'un'aula praticamente vuota, in santa pace, per fatti propri, no, that's absolutely forbidden!, ma darsi al kamasutra davanti i pieni spalti dell'aula Auditorium yes, of course, why not?

So, what?, were they fucking kidding her?
... In ogni caso, well, la performance esibita sotto lo sguardo gelido del senpai magari avrebbe potuto strappare al suddetto reazioni a lungo contemplate dal compagno italiano. Dunque, poteva dirsi gli stesse facendo un favore.

*Si sente squilibrata a scrivere di una squilibrata, bipolare*.


Edited by Arthur Kirkland~ - 1/6/2013, 20:43
 
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Amelia F. Jones
view post Posted on 23/9/2012, 21:20




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Sebbene non gl'importasse assolutamente nulla dell'euforico casino scoppiato in prossimità della cattedra, nell'avanzare verso il centro dell'aula non potè fare a meno di captare un paio di passaggi che... beh, avrebbero messo a dura prova l'integrità morale (?) di chiunque.
Insomma, lui ci aveva anche provato a rimanere serio e silenzioso, in modo da riuscire poi a tagliare la corda senza che il suo gesto desse troppo nell'occhio. Tuttavia... damn, proprio gliela strapparono di bocca, quella risata cristallinamente ilare.
-Oh, come on!- esclamò, con un'allegria insolitamente provocatoria -Avevi placcato quel poveraccio con un'apertura di gambe che nemmeno un albatros e gli stavi praticamente succhiando la faccia! Non fare la nazista...- che c'entrava il nazismo, poi? -... che non ci si beve ciò che dici solo perchè sei una ragazza.- soggiunse, curvando le labbra in un sorriso furbetto e temperando, in via del tutto eccezionale, il concetto che avrebbe voluto esprimere, unicamente al pensiero della potenziale reazione di Arthur.

La tendenza alla ninfomania doveva costituire un qualche tratto caratteristico della famiglia Kirkland, probabilmente.
E, yeah, il fatto che esso si manifestasse soltanto in simili circostanze ed in forme così folli... beh, of course, suonava un po' come una presa per il c*lo.

Ad ogni modo, approfittando di quell'innocuo scambio di pareri, era riuscito a giungere alle spalle della biondina apparentemente "normale" senza dover ricorrere a spostamenti forzati.
Non si chinò verso di lei, deducendo che potesse comunque udirlo bisbigliare, a denti stretti. Solo lei, in teoria, a giudicare dalla distanza che intercorreva col resto dei presenti.
-Data la situazione...- fece, allusivamente, senza smettere di sorridere -... che ne dici di seguirmi fuori?- domandò, attendendo la risposta della ragazza come controprova alle sue impressioni.





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L'entrata in scena del senpai fu... improvvisa, imprevista ed assai gradita!, a dispetto del roboante vociare e delle noiose ammonizioni che subito la seguirono.
Perchè quella bambolina tutta pazza lo tentava, sì, ma non certamente quanto lui (causa, neanche a dirlo, della pur saporita insoddisfazione rimastagli in gola la sera precedente). E perchè, veh~, il "vociare" di cui sopra era comunque molto... mmh, eccitante?
Oh, e a proposito, lo sguardo rivoltogli dal tedesco sembrava esser subito scivolato sul suo colletto - che cattivo ragazzo, chi l'avrebbe mai immaginato~

Al contrario, che la fanciulla di cui sopra fosse un po' una put*anella era sempre stato buffamente chiaro.
Fu per questo che, tutto sommato, Feliciano nemmeno se la prese troppo, limitandosi piuttosto a riservare alla streghetta in questione uno sguardo divertito, per poi tornare a rivolgere la propria attenzione al senpai. Appena in tempo, toh, per udire l'assist tempestivamente fornitogli dall'americano, a cui si riallacciò con un sorriso pretestuosamente (e senza che la suddetta malizia facesse alcuno sforzo per nascondersi, anzi) innocente, avente di nuovo Ludwig per oggetto... quasi a volergli suggerire che, insomma, una più veritiera versione dell'accaduto l'aveva appena sentita, ma lui non aveva alcuna intenzione di provare a convincerlo.
Che pensasse pure ciò che preferiva - o l'invogliava di più, senza porsi problemi!

-Oh... scusa, senpai!- fece, come se nulla fosse, portandosi una mano alla cravatta ma evitando, assolutamente, di distogliere l'allusivo sguardo nocciola da quello del tedesco -Ma io e Rose trovavamo facesse un po' caldo...- osservò, stavolta sorridendo con un'ingenuità dichiaratamente dispettosa e fingendo di sistemarsi la cravatta senza, in realtà, stringerla d'un millimetro... anzi, slacciandola addirittura un altro po' -... ed il professor Edelstein ancora non arrivava. Dovrebbero installare un impianto di ventilazione in questa scuola, veh~?- domandò, vivace.
 
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Myst
view post Posted on 24/9/2012, 20:22




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Gli occhi di Ludwig si ridussero progressivamente a due fessure. Quel che vedeva succedere davanti a lui era assolutamente indecente. L'unico motivo per cui non si affrettò a separare Feliciano e Rose di persona era il fatto che lo spettacolo gli causava un certo ribrezzo. Cos'era tutto quel mescolarsi di gambe e labbra? Quell'avvinghiarsi di corpi in pose indecenti ed in posti che dovevano essere atti solo ai disciplinati atti dell'insegnamento e dello studio?
Non si pose il problema se credere o meno alla ragazza - così discinta, non poteva avere scusanti - tuttavia la sua accusa non fece che rinfocolare l'astio che improvvisamente provava nei confronti di Feliciano.
Dopo aver scoccato un'occhiata di disapprovazione ad Alfred - c'era poco da stare allegri, in quelle circostanze! - fece un passo verso il ragazzo più giovane.

- Se non vi sistemate entrambi subito, verrete puniti severamente! Non è un bordello, questo! - abbaiò, gli occhi che dardeggiavano qua e là tra i due studenti in calore - Non fa caldo, Vargas, ma forse sudi perché sai di essere dalla parte del torto. - fece Ludwig, ora più controllato, braccia incrociate sul petto.
- Sono stato informato che hai con te un coltello. Lo sai che è proibito, Vargas? - fece, chinandosi verso di lui con la chiara intenzione di intimidirlo. Poi tese la mano destra in un gesto perentorio. - Consegnamelo, Vargas, prima di cacciarti in guai più seri. -
 
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Gwen chan
view post Posted on 24/9/2012, 21:21




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Cioè, sinceramente, pur non sapendo bene a chi dei due dare ragione, Lily non poté evitare di pensare che al momento Rose aveva una bella faccia tosta a fare la fanciulla indifesa quando era stata lei a saltare addosso a Feliciano (per quel poco che la ragazza aveva visto nel riflesso alla finestra).

La presenza severa, persino troppo, del senpai Ludwig non faceva altro che aumentare la sua preoccupazione. Vargas, Vargas… strano, durante la festa della notte precedente gli erano sembrati piuttosto affiatati (Arthur diceva addirittura, o almeno le aveva fatto intuire, che erano cotti a puntino l’uno dell’altro) ed era praticamente sicura di averli sentiti chiamarsi per nome, quindi perché questo improvviso dietrofront sul più stabile terreno della formalità? La mancanza di birra a sciogliere l’atmosfera non poteva essere l’unica soluzione. No, c’era persino una nota d’antipatia e astio nella voce del tedesco, tanto quella dell’italiano era fastidiosamente provocatoria e insinuante. Come se fossero persone totalmente diverse da quelle che aveva conosciuto il giorno prima.

Fu del resto sollevata dalla proposta dell’americano di tirarsi fuori dal pessimo clima che si stava creando nell’aula, complice anche il mostruoso ritardo del professor Edelstein. Almeno secondo il parere di Lily.

Sì, va bene rispose quindi a bassa voce, ma non per questo non udibile, scivolando al tempo stesso verso la porta.
 
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38 replies since 23/8/2012, 15:27   528 views
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