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[In corso] II SCENARIO: Vampiri Steampunk

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likeaboss;
view post Posted on 11/8/2012, 16:10 by: likeaboss;




« De Satan ou de Dieu, qu'importe ? Ange ou Sirène, »*


Nome: Françis Bonnefoy
Età: 27 anni umani, quasi 250 da non morto.
Ruolo: Vampiro da circa due secoli e mezzo; ha mantenuto la propria ricchezza, l'ha fatta fiorire ancora di più, se possibile, sotto vari falsi nomi. E' uno dei tanti uomini ricchi di Londra.

« qu'importe, si tu rends, - fée aux yeux de velours, »


Background: 1593, Batignolles, Paris. Francis nacque nel mese di luglio in uno dei quartieri piuttosti popolato della capitale francese. Il suo nome è dovuto all'amore che entrambi i genitori nutrono per la propria patria; un'adorazione così potente da farli partecipare quasi subitaneamente ai disegni politici dell'epoca. Erano nobili, non aristocratici, e per questo non avevano alle spalle alcun cognome importante. Bonnefoy risuonava di vecchie terre acquistate a peso d'oro, di qualche beneficio da parte dei sovrani che si succedevano, dell'inchiostro bagnato sulla carta fine per firmare le cambiali. La strada per diventare qualcuno, affermare il loro nome a corte era tanta. Ma a lui non interessava: Francis voleva cantare, farsi ammirare sul palco, imbellettato, vestito con il cotone orientale, a voltarsi di tanto in tanto per fingere di non vedere gli sguardi ammirati nei suoi riguardi.
La famiglia disapprovava il suo comportamento. Non era degno, voleva confondersi con il popolino. L'assolutismo non aveva portato ciò che aveva promesso, eccetto ai suoi genitori, che già vagheggiavano come la residenza di Versailles, una volta ultimata la costruzione, sarebbe potuta essere.
Visse cantando la Guerra dei Trent'Anni, sui palchetti dei teatrini delle strade secondarie, su quelli più grandi quando si trattava dei salotti della via principale. Ufficialmente nell'aristocrazia parigina, poteva avere tutto quello che voleva, eccetto la libertà.
La libertà, un giorno la trovò, in due occhietti azzurri che lo fissavano da una galleria, durante la messa scena di un atto. Coup de foudre.** I baci, le carezze, l'amore riscoperto, il sangue, la morte, la vita da un altro punto di vista, immobile. Poi la sua scomparsa, il sorrisino, "Tu feras de grandes choses!"***, non sapeva neanche il suo nome.
La libertà era divenuta una prigione fredda, diafana, perennemente florida nel suo puzzo di stantio. Era un vampiro, un vampiro!, non sapeva neanche cosa fossero! Doveva scappare, fuggire, le luci di Parigi erano accecanti, il sipario doveva calare, vite vite, lo avrebbero scoperto, ucciso.
Viaggiò a lungo, la Guerra era terminata da un pezzo****, il nuovo secolo stava per giungere e l'esotica New Orleans era divenuta il suo pasto quotidiano. Non cantava più, ma aveva un nome, aveva sfruttato le conoscenze impartitegli dai genitori, era un proprietario terriero, aveva molto da gestire, ma era tutto falso. I nomi che dava per firmare i contratti, le visite serali con i suoi clienti. Tutto, tutto. "Ce monsieur-là est bizarre, mais il est tellement une bonne personne!"***** Se solo avessero saputo.
Era qualcuno – finalmente i genitori dall'aldilà sarebbero stati orgogliosi di lui! – ma, allo stesso tempo, non era nessuno. Non era libero, era solamente un non morto in una città che si era portata via tutto da lui.
A Londra, invece, si trasferì negli anni '30, visto che Parigi non era più quella di un tempo e Bonnefoy era diventata la targhetta annerita di una casupola di campagna.
Ormai risiedeva in una casa vittoriana e dai toni bohèmes, sprangata il giorno e aperta la notte.
Si nascondeva nella folla, Francis, viveva delle vite altrui, gestiva i suoi affari, finché l'ultimo atto non sarebbe veramente giunto.

« rythme, parfum, lueur, ô mon unique reine! - »


Segni particolari: Veste particolarmente bene, curato in ogni minimo aspetto. Ha dei tratti molto delicati, ma non per questo femminei; i capelli gli arrivano alle spalle e spesso li lega in un codino basso di laccetti di raso, un tessuto che ama molto.

« l'univers moins hideux et les instants moins lourds? »



*« Da Satana o da Dio, che importa? da Angelo o Sirena,
che importa, se tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
ritmo, profumo, luce, mia unica regina!,
l'universo meno odioso, meno pesante il minuto? »
E' l'ultima strofa dell' "Inno alla Bellezza" di Baudelaire, sia lo stralcio in francese che quello in italiano sono frutto della mia memoria, lol. Perdonatemi se ho sbagliato qualcosa X°
**"Colpo di fulmine" che, immagino, abbia avuto con una Giovanna d'Arco ante litteram. La stessa che poi lo trasforma. /scena drammatica da MariusxArmand, pls.
***"Farai grandi cose!"
****La Guerra dei Trent'Anni termina nel 1648.
*****"Quell'uomo è strano, ma è tanto una brava persona!

Spero di non avervi annoiati troppo. *A*''
 
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10 replies since 1/8/2012, 22:30   7241 views
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