HUG: Hetalia Ultimate Gdr

Cimitero di Highgate

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Amelia F. Jones
view post Posted on 16/8/2012, 23:24




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Per certi versi, da quando si era decisa a dare inizio ad un'improbabile collaborazione con la vampira più eccentrica che avesse mai conosciuto, il momento della caccia era diventato più... impegnativo, per così dire, sebbene non necessariamente meno rapido o efficace.
Se infatti, da un lato, l'aiuto offertole da Felicia non mancava quasi mai di rivelarsi utile, dall'altro esso comportava la maturazione d'un certo numero di ansie che, quando la sua prima regola era "niente prigionieri" ed il principale indice di discrezione il non farsi notare da due o tre senzatetto di passaggio, non avevano ragione d'esistere. Ed era in momenti come quello, quando si ritrovava ad osservare il corpo martoriato d'un non-morto a cui, invece di limitarsi a mozzare la testa o a dar fuoco, s'era vista costretta a tagliare le gambe in modo da impedirne la fuga, che non poteva fare a meno di riflettere su quel suo pur sporadico, bizzarro cambiamento d'abitudini.
C'era poco da fare, dopotutto: lei non possedeva una quantità illimitata di sangue e quest'ultimo, se prelevato da un cadavere, per la vampira avrebbe costituito più un veleno che un nutrimento.


-Puoi avvicinarti.- fece, a voce non troppo alta ma chiara, assicurandosi d'aver piantato quanto più saldamente quel pugnale nel torace del mostro, prima di sollevarsi dalla posizione china in cui si trovava.
Per sicurezza, ad ogni modo, si guardò bene dall'allentare la presa sulla propria pistola.


Era stata lei stessa a consigliare a Felicia di rimanersene più in disparte del solito, quella sera, quando era diventato chiaro che la caccia si sarebbe conclusa nel cimitero di Highgate.
Difficilmente, aveva immaginato, la vampira avrebbe potuto non risentire della miriade di simboli religiosi disseminati tutt'attorno, al pari della preda che Luise era riuscita a stordire proprio sfruttando la suggestiva scenografia del luogo. Un buon lavoro, che s'augurava non fosse destinato a sfociare - e qui subentrava il secondo, straniante cambiamento di routine sperimentato nel corso degli ultimi mesi - nelle espressioni contrite che Felicia, talvolta, non si preoccupava di nasconderle o non si rendeva conto di mostrarle.
Non che ci fossero alternative.







Pardon per il post corto, ma ho preferito non dilungarmi in dettagli per evitare casini e lasciarti più libertà d'azione, nel caso in cui qualcosa non ti suonasse bene >< (non ero sicura di poter fare riferimento a quel genere di reazione, da parte di Felicia, nel trovarsi davanti i propri simili sbrandellati: dal momento che non può bere dai morti, ho pensato che Luise dovesse trovare il modo per bloccare i vampiri di turno, prima di poterglieli far assaggiare... e, non so, ho supposto che Felicia talvolta potesse trovarsi un po' a disagio. Se non dovesse essere ok, dimmi che provvedo a cambiare~).

Ho immaginato che, per risultare offensivi, la lama del pugnale ed i proiettili dovessero essere impregnati del sangue d'un uomo morto, dato che il metallo tradizionalmente non può ferire i vampiri; Luise dovrebbe aver tranciato le gambe del nemico con quella sorta di "lame rotanti" che spuntano sempre in mano ai cacciatori (e di cui ignoro la definizione tecnica U___U).
 
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Myst
view post Posted on 17/8/2012, 15:01








Se avesse potuto davvero scegliere, in quel momento Felicia si sarebbe trovata ben distante da quel cimitero, nonché il più lontano possibile dalla creatura che giaceva a terra, nel mezzo di una pozza scura che si andava allargando man mano.
Aveva un vago senso di nausea. I cimiteri in notturna non le erano mai piaciuti, nemmeno quando era stata mortale. Non si dovrebbe mai disturbare la pace di chi riposa nell'eterno sonno, le avevano sempre detto, e questo doveva valere in particolare per quelle creature che all'eterno sonno non sarebbero mai state ammesse. Non avrebbe dovuto mettere piede in quel luogo sacro, eppure lo aveva fatto, per rimanere vicina a Luise.

Felicia non aveva scelta, in quel momento - finché esisteva, doveva nutrirsi, e finché stava accanto a Luise (e nemmeno questa era più una scelta, ormai), il suo nutrimento dovevano essere le prede della cacciatrice.
Prede che erano creature della sua stessa specie, ma anche assassini - erano come lei, eppure diversi, perché Felicia (e questa sì, era stata una scelta) non prendeva le vite di coloro che mordeva. Eppure Luise non sembrava essere d'accordo sul fatto che lei se ne andasse in giro a prendere un po' di sangue dai mortali, qui e là. Questo suo comportamento era pericoloso e la rendeva vulnerabile, pareva.
Comunque, siccome i vampiri sarebbero stati comunque distrutti per mano della cacciatrice, e siccome Luise le aveva risparmiato la "vita", doveva stare ai suoi termini, per quanto questi potessero dispiacerle.

Nell'istante in cui Luise finì di pronunciare quelle parole, Felicia le fu accanto, e poi si chinò sopra al corpo del vampiro - o meglio, a quello che rimaneva di esso.
Non che la prospettiva la aggradasse, sia chiaro. Anzi, era rivoltante - e glielo si lesse bene in volto, perché Felicia difficilmente si preoccupava di nascondere le proprie emozioni. La smorfia di orrore le lasciò scoperti i canini per qualche istante, prima che i suoi denti affondassero, nonostante tutto, nella gola del vampiro.
Più forti dell'orrore erano, infatti, lo spirito di sopravvivenza (se mai si poteva chiamare sopravvivenza il perseverare in quella non-vita fatta di buio e raggiri) e la fame che la attanagliava (era una sensazione quasi costante, dovuta al fatto che difficilmente riusciva mai a bere a sazietà). Il sangue stava velocemente abbandonando il corpo mutilato della preda, e Felicia doveva fare in fretta, se ne voleva un poco per sè.

Non era buono, il sangue dei vampiri.
Era troppo carico, denso, misto di sapori che cozzavano tra loro. Era nutriente, però, e Felicia si costrinse a berne a grandi sorsi, fino a che la nausea non ebbe il sopravvento e lei si scostò improvvisamente, il dorso della mano a coprirsi le labbra macchiate di rosso.

Si allontanò di qualche passo, lentamente, lottando contro i conati di vomito che minacciavano di vanificare buona parte del lavoro della cacciatrice di vampiri. Si accucciò a terra, nascondendo il volto tra le ginocchia, tentando di dimenticarsi per un po' dove si trovassero, e che cosa stava succedendo.

- Dimmi quando hai finito. - disse piano, la voce che le tremava un po'. Certo non avrebbe certo assistito alla fine del vampiro.



No direi che ci hai azzeccato assolutamente! XD Anche se ho pensato che, visto dove si trovano, in questo caso a Felicia desse proprio un fastidio fisico, oltre che psicologico.

Per quanto riguarda le armi, io mi ero figurata più una cosa di tipo "meccanico" - data la capacità rigenerativa dei vampiri, un pugnale piantato nel cuore funziona a fermare il vampiro in tanto in quanto rimanga piantato e impedisca al cuore di battere, anche se togliendolo si darebbe la possibilità ai tessuti di rigenerarsi e il vampiro tornerebbe attivo. Però qualsiasi cosa per me va bene!

 
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~Phantom Lady
view post Posted on 17/8/2012, 16:25




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Cacciare vampiri non era poi così emozionante come pensava. Vederli morire lo soddisfaceva abbastanza, ma al contempo lo rivoltava. I metodi erano poco ortodossi e cruenti e nonostante fosse felice che un mostro avesse smesso di infestare la vita della brava gente non riusciva a pensare che, se non avessero una volta per tutte capito che era umano quello poteva benissimo essere lui e che non ci avrebbero messo troppo a spezzargli ossa e gambe con uno di quegli arnesi che avevano a disposizione.
Oltretutto non capiva bene la presenza di una vampira nel gruppo. Era anche l'unica a cui non avrr ebbe torto un capello neanche per sbaglio perchè aveva un indole gentile e la crudeltà dell'essere una non morta non l'aveva privata della bontà femminile, ma quando si piegò per nutrirsi dovette chiudere un attimo gli occhi. Sempre meglio un vampiro di una persona, ma era uno spettacolo non troppo simpatico, che fosse una sorta di... cannibalismo?
Dan si guardò intorno, evitando di posare gli occhi sull' essere mutilato. I cimiteri non sono il tipo di meta per una festicciola tra amici, specialmente di notte, quando il buio, se non fosse per le candele poste all'entrata di piccoli santuari, inghiottisce alberi, lapidi e persone.
Vide Felicia allontanarsi e stringere le gambe al petto. Doveva essere davvero disgustoso nutrirsi del sangue di un vampiro che a sua volta aveva prosciugato qualcuno che aveva contratto chissà quale malattia. Si augurava per la compagna che il suo organismo riuscisse a neutralizzare un eventuale virus, non solo perchè era l'unico vampiro umano - per via del carattere - ma anche perchè non aveva certo voglia di assistere a un non morto che si sente male, con chissà quali sintomi e conseguenze. A volte, invece, si chiedeva se avevano organizzato questo gruppo di caccia per far nutrire Felicia o per sterminare la razza dei vampiri. Mmm, forse entrambi.
Guardò i propri colleghi un po' incerto e al contempo pieno di ribrezzo, non perchè non volesse uccidere definitivamente quel vampiro - alquanto anonimo peraltro, non era certo un suo parente che doveva farsi tutti questi problemi - ma perchè nel suo vocabolario il verbo "uccidere" era una sorta di tabù e perchè qualsiasi procedimento era alquanto cruento e non voleva abituarsi alla violenza, giusto perchè altrimenti avrebbe potuto scoprire che gli piaceva.
« Allora, mettiamo fine a questo... mmm, scempio » suggerì leggermente indeciso. Consigliò a Felicia di voltarsi e afferrò l'accetta nascosta sotto l'abito - che si premurava di portare solo durante le spedizioni per non essere scambiato per un pazzo omicida - e l'abbattè sulla testa del vampiro. Dopotutto era anche stato buono, no? Invece di farlo morire agonizzante gli aveva concesso di fermare subito il dolore.
Bene, lo spettacolo che si presentava non era tra i più rosei, una testa lì, le gambe là, uh, sembrava la scena di un omicidio passionale finito particolarmente male.
« Felicia, ho finito » le disse Dan, con voce leggermente tremante, semplicemente non gli piaceva il risultato. Sarebbe stato più estetico bruciarlo, oppure ridurlo a pezzetti e infilarlo nelle bevande della famiglia per scongiurare il vampirismo - e Dan avvrebbe preferito suicidarsi piuttosto che bere il cadavere putrefatti di un familiare.
Pulì l'accetta con pezzo di stoffa strappato da chissà quale indumento e la rinfoderò, sospirando silenziosamente.





Se ho sbagliato qualcosa ditemelo che cambio. Se non vi va bene che il vampiro l'ha fatto fuori Dan cambio, ho solo pensato che sarebbe stato meglio eliminarlo sbito, ma magari mi sbaglio, eh! Ps, scusate gli errori vari ma sono connessa con il minitablet (quello scomodo xD)


 
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Amelia F. Jones
view post Posted on 18/8/2012, 18:44




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Come d'abitudine, mentre Felicia si nutriva del sangue della sua preda, Luise evitò di distogliere lo sguardo.
Non tanto perchè fosse fin troppo abituata ad assistere a siparietti di quel genere, per provare reale disgusto ad una simile vista. Né perchè avesse concreta ragione di temere che il vampiro appena sconfitto, così mutilato, possedesse ancora le forze sufficienti per rialzarsi ed attaccare.
No, semplicemente non aveva intenzione di fingere d'ignorare la vera natura della ragazza a cui s'accompagnava durante la notte.

Era proprio il caso d'osservarla, invece, con attenzione.
Per tenersi sempre presente a se stessa e per non dar modo all'altra di pensare che, magari, la ragione per cui aveva deciso di non ucciderla dipendesse dalla sciocca convinzione ch'ella non fosse una vampira in senso stretto.

Rimase immobile, dunque, in silenzio, anche quando vide Felicia coprirsi la bocca sporca di sangue ed allontanarsi dal corpo martoriato della preda... sebbene, negli ultimi tempi, avesse maturato la convinzione che anche la ragazza avrebbe fatto meglio a guardare.
Sapeva perfettamente, certo, quanto quelle scene apparissero odiose agli occhi della vampira; la sua considerazione non nasceva da un ipotetico, immotivato desiderio di rigirare il coltello nella piaga, bensì dalla consapevolezza che un'ingenuità come quella di cui Felicia era (paradossalmente, ma innegabilmente) ben dotata avrebbe rischiato di farla uccidere, prima o poi, quando lei non sarebbe stata lì per proteggerla. Avrebbe dovuto sapere, guardare cosa succedeva ai suoi simili, senza accontentarsi di una conoscenza teorica o di poche, timide occhiate rubate a scenari su cui chiunque avrebbe preferito non soffermarsi.
Sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe dovuto difendersi da sola, difendersi sul serio.


Per quella volta, ad ogni modo, si risparmiò commenti o esortazioni.
Dan, probabilmente impegnato a cacciare nei paraggi, aveva appena fatto capolino sulla scena e Luise, nonostante non fosse prevenuta nei riguardi del collega e l'avesse sempre visto rapportarsi amichevolmente con Felicia, preferì tenere per sé le proprie considerazioni sull'argomento.
Si limitò ad osservare l'altro che portava a termine il lavoro, riservando giusto una rapida occhiata alla vampira, per controllare se si trovasse effettivamente ancora rannicchiata su se stessa. Così era, e forse fu un bene che la voce di Dan suonasse così coinvolta: a lei, la parte delle rassicurazioni non riusciva mai bene.
Mancava ancora qualcosa, però.

-No.- obiettò, soltanto, in risposta all'affermazione del collega, per poi tirare fuori dalla tasca uno di quei suoi particolari accendini ed avvicinarlo al cadavere del non morto -Domani è domenica, questo posto sarà pieno di persone in visita alle tombe dei familiari.- aggiunse, chinandosi quando bastava per appiccare il fuoco ad un lembo degli abiti indossati dal vampiro, per poi osservarlo propagarglisi lungo tutto il corpo.
Non potevano rischiare che qualcuno lo trovasse lì, la mattina seguente, meglio cancellare subito ogni prova, per fortuna quelle creature bruciavano in fretta. E per fortuna, se ne assicurò con la coda dell'occhio, Felicia era girata.
... mh, si, purtroppo capitava spesso che i suoi logici ragionamenti di cui sopra mancassero della determinazione sufficiente per trovare applicazione, ai fatti, quando si trovava davanti quella figura minuta davanti alla quale, per un motivo o per un altro, le sembrava sempre eccessivamente crudele dar loro forma.





Ho improvvisato un po' anche stavolta, qua e là, spero sia tutto ok ><.


Edited by Amelia F. Jones - 18/8/2012, 20:15
 
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Myst
view post Posted on 18/8/2012, 23:13








Il rumore del colpo netto provocato dall'accetta di Dan le provocò un sussulto doloroso allo stomaco, quasi l'arma si fosse abbattuta su di lei, invece che su quello che era ormai un cadavere inerte.
Fu per questo che, anche quando Dan le disse di aver finito, esitò prima di voltarsi. Sapeva infatti che il corpo era ancora lì, ora decapitato, per giunta, e non voleva dare un'ulteriore possibilità al sangue che aveva bevuto di riunirsi al corpo da cui proveniva.
Fece bene, alla fine, perché subito arrivò il "no" perentorio di Luise, e poco dopo alle narici della vampira giunse l'odore di stoffa bruciata.

- Credo sia meglio che... mi avvii verso l'uscita. - farfugliò, alzandosi e incamminandosi lungo il viale centrale del cimitero (tenendosi rigorosamente nel mezzo, a distanza di sicurezza - per quanto possibile - dalle tombe), alla maggior velocità consentitale dalle gambe che scoprì essere un po' malferme.
Non le piacevano i cimiteri, non le piacevano i cadaveri, e non le piaceva il fuoco: una combinazione delle tre cose, dato anche il pasto appena consumato, aveva il logico effetto di rivoltarle lo stomaco e di farla fuggire a gambe levate.

Forse, questo le sarebbe costato una lavata di capo da parte di Luise - com'era severa, la cacciatrice! - anche se, sperava, la presenza di Dan avrebbe se non altro ritardato la sgridata.
A Felicia il cacciatore piaceva, soprattutto perché non si mostrava ostile nei suoi confronti. Nella sua condizione di solitudine - che era stata totale, almeno fino a quando non aveva incontrato Luise - la ragazza era sempre alla disperata ricerca di compagnia.
Aveva cercato quella dei vampiri, ma le era stata negata, così come quella degli umani (per forza di cose). Difficilmente, alla fine, si sarebbe aspettata di trovare amicizia presso i nemici giurati di quelli della sua razza, ovvero i cacciatori.
Be', non che fosse sicura del fatto che Luise la considerasse sua amica, anche se per Felicia non c'erano dubbi, sul punto.
Se non altro, comunque, Dan non sembrava affatto essere intenzionato ad usare su di lei quella poco simpatica accetta che si portava appresso, e di questo Felicia era davvero molto grata.



Ho cercato a mia volta di non sbilanciarmi troppo, posso cambiare se ce ne fosse la necessità!
 
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~Phantom Lady
view post Posted on 19/8/2012, 15:47




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Era stato un po’ frettoloso, in effetti, a dirle di girarsi. Già la scena impressionava lui, figurarsi Felicia che aveva appena bevuto il sangue di quel vampiro mutilato. Oltretutto aveva completamente dimenticato che fosse sabato e che di conseguenza sarebbero venuti tutti i parenti ad onorare i vari morti. Trovare un non- morto in quelle condizioni avrebbe sicuramente causato il panico generale e a quel punto sì che sarebbe stato davvero difficile sedare gli interrogativi della gente e la paura caotica che si sarebbe creata.
Fortunatamente Luise poco dopo le sue parole destò Felicia dall’idea di girarsi, bruciando il cadavere, mentre un odore fastidioso si face spazio tra le narici. Il corpo prese fuoco rapidamente, inghiottendo dapprima gli indumenti e lambendo successivamente la pelle inscurita dalla notte. In effetti, era buio, escludendo la piccola luce flebile che danzava sul cadavere, anche se molto probabilmente era solo un effetto dovuto all’atmosfera chiusa e asfissiante del cimitero, arricchito con alberi scuri, alcuni dei quali spogli e secchi, quasi rugosi e lapidi opache con epitaffi quasi illegibili a causa del buio, accentuato anche dal terreno quasi nero e friabile in alcuni punti che sembrava fosse stato bruciato spesso. Ma non che avesse intenzione di leggere davvero ciò che cari e parenti avevano riportato sulle tombe, quelle iscrizioni gli mettevano una tristezza addosso, soprattutto nel caso – sfortunato – in cui ne avesse trovata una appartenente alla sua famiglia che intraprendeva da generazioni il viaggio Bucarest- Londra e a volte si chiedeva perchè non si fermassero una buona volta nella capitale britannica, anche se doveva ammettere che la Romania gli mancava e che decidere di rimanere in Inghilterra per lui era stata una difficile scelta.
Si riprese dalla sua nostalgia di casa – che per altro aveva conosciuto davvero poco – sentendo Felicia mormorare qualcosa. Scosse leggermente la testa , facendo scivolare il sogno del rimpatrio assieme alla sua espressione sognante, celata dal buio, per andare a passi lenti e silenziosi verso la vampira e le chiese con tono sommesso per non attirare l’attenzione di Luise: « Non sarebbe meglio se andassimo tutti insieme? » e prima che potesse rispondere le propose: « Altrimenti posso chiedere a Luise se possiamo uscire ora » sorrise, cercando di rassicurarla. In effetti i cimiteri non piacevano neanche a lui e nonostante non provasse al riguardo una paura morboso lo inquietavano e se poteva cercava di mantenersi alla larga. Quindi non era improbabile che l’atmosfera oppressiva desse fastidio a Felicia, oltretutto se anche lui fosse stato nella sua situazione non avrebbe certo esitato ad andarsene.
Inoltre Dan aveva la brutta abitudine di preoccuparsi un po’ di tutto, per questo ci teneva al che rimanessero tutti uniti per evitare spiacevoli inconvenienti.


Romania: Beato tra le donne :3
Vebbè, se c'è qualcosa che non va ditemelo che cambio. Ah, Myst, nell'ultima parte c'è un pezzettino su Felicia, spero che non abbia invaso il tuo personaggio, comunque ho cercato di fare una visione obiettiva del personaggio, cioè, come se fosse un esterno a parlare di lei (in questo caso Dan) ma se ho sbagliato qualcosa cambio, non mi faccio certo problemi
 
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Amelia F. Jones
view post Posted on 19/8/2012, 20:40




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Quasi fu lieta di vedere Dan correre incontro a Felicia, quando questa ebbe manifestato l'intenzione di precederli fuori dal cimitero.
In caso contrario, sarebbe stata costretta ad allontanarsi dal macabro rogo che aveva tutta l'intenzione di tenere sott'occhio (meglio assicurarsi che nessun ninnolo dall'aspetto insolito - nonché potenzialmente allusivo, agli occhi di qualsiasi essere umano ne fosse venuto in possesso - sopravvivesse alle fiamme), per inseguire la vampira e ricordarle che, no, sarebbe stata una sciocchezza rischiare di farsi trovare da sola, di notte, intenta a vagare nei pressi d'un luogo del genere... sia che ad incontrarla fossero stati degli uomini sia, soprattutto e per ovvie ragioni, alcuni dei suoi simili. E poi, naturalmente, avrebbe dovuto fare i conti con quegli occhioni che era sicura sarebbero diventati lucidi, nonché con l'accenno di senso di colpa causato dal sospetto d'aver alzato i toni, nonostante avesse solo cercato d'evitare che l'altra si mettesse in pericolo.
No no, meglio che se ne occupasse Dan.

Rimase in attesa che il fuoco ultimasse il proprio lavoro, dunque, prima di dirigersi a lunghi e rapidi passi verso gli altri due.
-Escluderei che ci sia altro lavoro da fare, qui.- osservò, sicura, in quella che avrebbe perfino potuto suonare come una sorta di rassicurazione rivolta alla vampira, evidentemente sempre più a disagio nel ritrovarsi circondata da tombe (e non che, a dire il vero, il rumeno lo sembrasse molto di meno). S'accorse solo in quel momento, senza comunque grande stupore, d'essersi procurata un taglio all'altezza del gomito sinistro: nulla di grave, ma un buon banco di prova per testare l'ipotetica presenza di altri vampiri nei paraggi, supponendo che i più intelligenti dovessero aver già levato le tende ed i più stupidi potessero lasciarsi attrarre dall'odore del suo sangue, senza porsi troppi problemi.
-Io vado al Rise. Voglio approfittarne per dare un'occhiata alle strade nei dintorni.- aggiunse, quindi, parlando solo per sé in modo da non rischiare d'influenzare le decisioni del collega.

In quanto a quelle di Felicia, beh...
Le riservò un'occhiata, che era un po' un'incertezza ed un po' un riflesso condizionato, dubbiosa in merito alle effettive condizioni fisiche della vampira.







Il riferimento al Rise Pub l'ho un po' buttato lì U____U... ho pensato che, trattandosi della sede "in borghese" dell'organizzazione, potesse rappresentare una sorta di casa-base per i cacciatori al lavoro, in cerca di direttive sugli obiettivi a cui dedicarsi (nonché un buon crocevia d'incontri vampirici, se l'immaginiamo situato nella parte bassa e più malavitosamente popolata della città).
Ditemi voi, comunque, se portare lì i personaggi e se eventualmente farlo subito, è solo un'idea~
 
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Myst
view post Posted on 21/8/2012, 22:14








Felicia si fermò alle parole di Dan e gli rivolse un incerto sorriso. Sapeva che per lei avventurarsi da sola in quei vicoli era pericoloso, ormai - pericoloso come lo era stato prima che venisse tramutata in vampiro, quando era una semplice mortale e quando era stato proprio durante una notte in cui aveva osato avventurarsi da sola per le strade cittadine che era stata portata via, per sempre, dalla sua vita.
Un cacciatore avrebbe cercato di catturarla, se Luise fosse stata lontana, perché era quel che era.
Un altro vampiro avrebbe fatto lo stesso, perché puzzava di umano, e perché la voce della sua "scelta di parte" si era diffusa, tra quelli della sua stessa specie.
Dan era preoccupato per lei, e Felicia si impose di fermarsi, nonostante la nausea e la debolezza che si erano impossessate delle sue membra.

- Posso provare ad aspettare. - acconsentì, facendo tuttavia qualche altro passo (l'odore ed il fumo, nonostante il vento li soffiasse nell'altra direzione, erano ancora troppo forti perché lei potesse sopportarli) e portandosi entrambe le mani davanti alla bocca.
Fortunatamente, le fiamme finirono in fretta quel che avevano da finire.

Felicia seguì con lo sguardo Luise, mentre la cacciatrice si accostava a loro.
Il Rise era uno di quei posti che Felicia considerava assolutamente tabù. Per quanto segretamente aspirasse ad essere completamente accettata tra i cacciatori, era anche terribilmente spaventata all'idea di quel che sarebbe potuto accadere se avesse avuto l'ardire di entrare in quel locale.
Era un vampiro, e sebbene Luise la tenesse con sé, ciò non significava che anche gli altri l'avrebbero accettata - anzi. Dan era un'eccezione, o così le suggerivano certe esperienze passate.*

In ogni caso, Felicia non si staccava dal fianco di Luise, e ciò significava che l'avrebbe accompagnata al Rise, anche se l'avrebbe aspettata fuori, a distanza di sicurezza.

- Basta che usciamo da qui. - fece con voce intenzionalmente lamentosa. Ne aveva abbastanza del cimitero, pensò mentre acchiappava Luise per una manica e Dan per l'altra, e li conduceva fuori. Non appena superata l'entrata, Felicia si sentì subito decisamente meglio. Respirare tornò improvvisamente facile, e finalmente il suo naso si permise di registrare un odore che le era divenuto ben famigliare, ormai.
Scrutò Luise in volto, cercando di scorgere segni di sofferenza - anche se non si aspettava di trovarne. Doveva essere una ferita leggera, pensò, un po' sollevata e un po' tentata - come sempre - dal profumo che su di lei esercitava un'attrazione magnetica.

- Non ci metterai troppo, vero? - chiese, sempre fissandola con insistenza.
In questa domanda, era sottinteso che Felicia l'avrebbe seguita.



*= sarebbe un vago accenno al fattaccio dell'incendio, Hyuu.
Li ho fatti uscire un po' di fretta così possiamo spostarci, se va bene!

 
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